RIVESTIMENTI EPOSSIDICI SL

Rivestimento epossidico autolivellante secondo definizione UNI 10966

Lisci, facili da pulire e sanificare, questa tipologia di soluzioni trova il suo ambito di applicazione ideale in quegl’ambienti in cui sono richiesti standard igienici elevati, come ad esempio gli ambienti ad uso: sanitario, farmaceutico e nell’industria elettronica. Diversamente dai rivestimenti in foglio, come ad esempio: PVC, linoleum, gomma, i rivestimenti autolivellanti non presentano giunzioni, scongiurando la formazione di punti deboli quali ad esempio le saldature. Saldamente ancorati in modo continuo al sottofondo offrono una migliore tenacia e quindi la netta riduzione del rischio di formazione di distacchi localizzati. Ulteriore vantaggio di questa tipologia di rivestimenti è la perfetta ripristinabilità localizzata e superficiale, quando risulti danneggiata o eccessivamente usurata, senza avere alcuna necessità di operare la rimozione di porzioni del rivestimento e ottenendo il perfetto ripristino allo stato iniziale del rivestimento.

Generalmente i rivestimenti di tipo autolivellante vedono ridotte le possibilità di applicazione in ragione della scarsa resistenza ai fenomeni fisici, esattamente come accade nei rivestimenti vinilici il forte differenziale di freccia elastica rispetto al substrato ne favorisce il distacco dal sottofondo, ulteriori limiti si pongono poi in ragione della resistenza superficiale al graffio e all’usura . I sistemi autolivellanti Pimar consentono di ridurre in notevole misura tali limiti in ragione dell’ottimizzazione della tipologia di leganti e dell’assortimento granulometrico degli aggregati utilizzati, sia nel confezionamento delle malte, sia nella realizzazione dello strato di ancoraggio. Tale ottimizzazione ci ha consentito di ridurre notevolmente il differenziale di freccia elastica e al contempo ci ha permesso di migliorare la resistenza superficiale; pur non consentendo comunque di poter definire tale tipologia di rivestimenti come idonea per ambienti con condizioni operative gravose, consente di poter offrire comunque dei rivestimenti con prospettive di durabilità superiori rispetto ai sistemi tradizionali. Un eccellente, ulteriore, prerogativa dei sistemi SL è il poter essere impiegati quale strato di finitura degli ulteriori sistemi, allorché si vogliano ottenere rivestimenti che offrendo le prestazioni di resistenza dei sistemi CS e MS offrano al contempo le caratteristiche igieniche proprie dei sistemi SL.

LA GAMMA STANDARD DEI SISTEMI SL SI COMPONE DI CINQUE DIVERSE VERSIONI.

-GS:

Concepito per la maggior parte degli ambienti, questa soluzione offre eccellenti doti di resistenza ai fenomeni fisici e resistenza a un gran numero di aggressivi chimici.

-GS AT:

simile alla versione GS, questa tipologia offre una finitura di tipo conduttivo, ideale per quegl’ambienti in cui, oltre ad una pavimentazione estremamente resistente si richieda il controllo dell’ESD o si voglia prevenire la produzione di scintille.

-GS PU:

Diversamente dalle altre tipologie questa soluzione vede impiegati leganti e finiture di tipo poliuretanico, concepito per creare rivestimenti con caratteristiche di flessibilità e capacità di allungamento nettamente superiori rispetto ai tradizionali sistemi epossidici, questa tipologia si presta perfettamente a creare una barriera impermeabile e monolitica. L’elevata capacità di allungamento del sistema consente di evitare la formazione di fessure anche i presenza di giunzioni, e fessurazioni del sottofondo e di poter resistere anche a forti choc termici. L’elevata capacità di resistere a molteplici cicli di dilatazione ed espansione, l’elevato potere di ancoraggio sull’intera area di contatto con il sottofondo evitano il rischio della formazione di bolle di distacco. Certamente questa tipologia di rivestimenti si resta a rappresentare una validissima alternativa ai sistemi vinilici, offrendo altresì il vantaggio della monoliticità e quindi dell’assenza di saldature e fughe.

-HCR:

questa versione aggiunge alle doti di resistenza tipiche delle malte GS una maggiore resistenza alle aggressioni chimiche, tale resistenza non si limita al solo strato di finitura ma si riferisce all’intera sezione, offrendo la migliore protezione delle strutture anche in ambienti esposti ad aggressione chimica. I leganti epossidici utilizzati per confezionare questa tipologia di malte, grazie alla rapida reticolazione consentono di poter riprendere l’attività in tempi brevissimi contando già su di una protezione estremamente efficace.

-HCR AT:

Questa tipologia implementa le prestazioni di elevata resistenza chimica della versione HCR con la capacità di dissipare le cariche elettrostatiche.